La fatturazione elettronica tra privati sarà obbligatoria a partire dal 1° gennaio 2019, questa una delle più rilevanti novità introdotte con la Legge di Bilancio 2018.

La fattura elettronica diventa quindi obbligatoria con un anno di ritardo da quanto pronosticato inizialmente (1° gennaio 2018), con alcune precise eccezioni.

La Legge di Bilancio prevede infatti che la fatturazione elettronica obbligatoria entrerà in vigore già dal 1° luglio 2018 per i soli scambi commerciali:

  • delle imprese operanti nei settori cessione di benzina e gasolio;
  • e per i subappalti nell’ambito di appalti pubblici.

 

Per le altre imprese la data fatidica è il 1° gennaio 2019, scelta volta a consentire alle imprese di adeguarsi alle novità dotandosi degli strumenti necessari per allineare le procedure.

Al momento la fatturazione elettronica B2B rimane opzionale per i privati e obbligatoria nei rapporti commerciali con la pubblica amministrazione.

Il comunicato stampa pubblicato dal Governo recita: “Si potenzia, infine, il contrasto all’evasione fiscale, con l’implementazione di misure già sperimentate, come la fatturazione elettronica e lo split payment (la cui estensione è prevista del decreto fiscale già approvato dal Consiglio dei ministri)”.

Si evince quindi che la prima motivazione dietro l’obbligo sia il contrasto all’evasione fiscale e il conseguente atteso aumento del gettito IVA. L’Italia, infatti, segnava già nel 2015 un tax gap IVA di 35 miliardi di euro, il più alto di tutta l’Unione in valore assoluto.

In attesa dell’estensione a tutti dell’obbligo di fatturazione elettronica tra privati, sono momentaneamente confermati gli adempimenti IVA già vigenti, il cosiddetto nuovo spesometro:

  • comunicazione trimestrale dati fatture;
  • comunicazione delle liquidazioni IVA.

 

Proprio sullo spesometro 2018 le novità non si sono fatte attendere: il Parlamento ha indicato al Governo la rotta per semplificare lo spesometro, dopo i molti intoppi che hanno minato il primo invio della comunicazione dati fatture.

 

I 4 paletti fissati dalla risoluzione di maggioranza approvata dalla commissione Finanze di Montecitorio sono:

  • ritorno all’unico invio annuale per il 2018 (o comunque semestrale e non trimestrale come previsto);
  • trasmissione cumulativa per i dati delle mini-fatture sotto i 300 euro, in modo da diminuire la mole di dati delle comunicazioni;
  • nessuna sanzione per gli invii dei dati delle fatture emesse e ricevute nel primo semestre 2017;
  • investimenti adeguati sul fisco digitale attraverso la fatturazione elettronica e i pagamenti telematici.

Come è chiaro, la spinta verso la fatturazione elettronica obbligatoria per i rapporti B2B potrebbe addirittura portare a una soppressione dello spesometro per il 2019.